La Commissione incaricata di ricostruire i fatti del campionato ’26/’27 ha terminato l’indagine: Torino e Bologna reclamano quello scudetto
Dopo l’estate la vicenda legata al presunto caso di corruzione di Allemandi, che costò lo scudetto del 1927 al Torino, potrebbe arrivare finalmente alla conclusione: come riporta La Stampa, la Commissione d’indagine incaricata dalla Figc, presieduta dal giornalista e vicedirettore del Museo del Calcio Matteo Marani, ha terminato il proprio lavoro e consegnato le proprie conclusioni alla Federazione che dovrà decidere se e a chi assegnare quello scudetto. Sia il Torino che il Bologna (che terminò quel campionato al secondo posto) hanno richiesto quel titolo: la Figc potrebbe esprimersi sulla questione dopo l’estate.
Scudetto del 1927: i fatti
Ma cosa accadde esattamente nel 1927? A fine campionato la Federazione revocò lo scudetto al Torino per un presunto caso di corruzione in occasione del derby vinto 2-1 dal Toro, che coinvolse il dirigente granata Guido Nani e il terzino della Juventus Luigi Allemandi. Il caso venne alla luce grazie a una lite avvenuta nella stanza di una pensione nel centro di Torino ascoltata, casualmente, da un giornalista bolognese, Renato Ferminelli, che alloggiava nella stanza accanto. Le prove chiave che portarono alla revoca dello scudetto furono la confessione di Nani, arrivata dopo un interrogatorio condotto dal gerarca fascista, podestà di Bologna e presidente della Figc Leandro Arpinati, una lettera trovata nel cestino della pensione in vari pezzi e ricostruita che non fu però mai mostrata neppure agli indagati. La decisione di revocare lo scudetto al Torino arrivò inoltre senza che si svolgesse un processo alla società granata.

Smettiamola di parlare di uno scudetto di un secolo fa e vediamo di riuscire a non retrocedere e a non fare la B nel centenario. A proposito, ma li, lo scudetto venne revocato perché dopo si scoprì del terzino, non è vero. Allora esisterebbe un precedente anche per Toro-Lazio, come… Leggi il resto »
non avresti potuto dirla meglio: “ma uno stato così ricco di leggi e leggine come l Italia non può non aver previsto che si possa annullare una precedente decisione se si riscontrano fatti nuovi come la indebita presenza in campo di un 31enne malato di COVID.”
anche a me frega poco di uno scudetto di quasi un secolo fa
Se ce lo danno, che facciamo, mettiamo il tricolore al pettoi?
Cambia nulla.
Troppi gli anni trascorsi per ricostruire l’intera vicenda…Và detto che all’epoca anche il gerarca Arpinati Pres.FICG nonchè podestà di Bologna nel dubbio non ebbe la faccia tosta di assegnare lo scudetto ai felsinei in quanto non apparvero elementi probatori.Se consideriamo inoltre che il Conte Marone Cinzano non era nelle simpatie… Leggi il resto »
“non ebbe la faccia tosta di assegnare lo scudetto ai felsinei” veramente arrivò l’ordine da roma direttamente dal pelatone di non provarci, e allora si “decise” di non assegnarlo, come dire o io o nessuno.
Lo daranno al bologna
E perchè??
Perché con la “giustizia” che ci ritroviamo, mi aspetto oltre al danno, la beffa. Vedi lazio.
effettivamente c’è anche questo pericolo….